Amo l’autunno. Sentire lo scricchiolio delle foglie sotto le scarpe passeggiando tra gli alberi, tuffarmi negli odori dei boschi umidi e nebbiosi, ammirare bacche di diverse fogge e colori, assaporare i frutti dolcissimi di fine estate e meravigliarsi per le mille tonalità del fogliame illuminate da un sole tiepido ed esitante. E amo le poesie che lo raccontano, regalando un delicato incanto al fascino intrinseco della natura. Ma la stagione autunnale è anche il tempo per riflettere, per richiamare alla memoria gli eventi appena trascorsi dell’estate, che dopo le prime piogge e i risvegli umidi ci sembra ormai lontana. L’autunno è per molti poeti sinonimo di fragilità delle foglie che cadendo si distaccano dall’albero e della transitorietà della vita umana.
Soldati
Giuseppe Ungaretti
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie
La similitudine tra soldati al fronte e foglie, dove i soldati vengono qui assimilati a foglie autunnali che, ancora aggrappate agli alberi, avanzano inesorabilmente verso la caduta e la morte, vittime del fluire del tempo, ci è ancora più chiara se al vocabolo “soldati” sostituiamo “uomini” e allora “guerra” diventa una idea più ampia che chiameremo “vita”. Finalmente comprendiamo come non solo i militari al fronte vivono una condizione transitoria e sospesa, ma come sia la vita stessa dell’essere umano a dover fare i conti con la propria caducità.
Bosco di betulle di Gustav Klimt
Presagi d’autunno
Primo Levi
Il tempo si era guastato,
pioveva spesso,
ora in rovesci improvvisi,
ora in uno spolverìo fine e penetrante
che era quasi una nebbia;
i sentieri erano fangosi,
e i boschi emanavano un odore pungente di funghi
che faceva già presagire l’autunno.
Foglia appassita
Herman Hesse
Ogni fiore vuol diventare frutto,
ogni mattino sera,
di eterno sulla terra non vi è
che il mutamento, che il transitorio.
Anche l’estate più bella vuole
sentire l’autunno e la sfioritura.
Foglia, fermati paziente,
quando il vento ti vuole rapire.
Fai la tua parte e non difenderti,
lascia che avvenga in silenzio.
Lascia che il vento che ti spezza
ti sospinga verso casa.
Imitazione
Giacomo Leopardi
Lungi dal proprio ramo,
Povera foglia frale,
Dove vai tu? – Dal faggio
Là dov’io nacqui, mi divise il vento.
Esso, tornando, a volo
Dal bosco alla campagna,
Dalla valle mi porta alla montagna.
Seco perpetuamente
Vo pellegrina, e tutto l’altro ignoro.
Vo dove ogni altra cosa,
Dove naturalmente
Va la foglia di rosa,
E la foglia d’alloro.
“L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore.”
Albert Camus
Autunno di Giuseppe Arcimboldo
San Martino
Giosuè Carducci
La nebbia a gl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar
Filastrocca settembrina
Gianni Rodari
Già l’autunno si avvicina,
già l’autunno per l’aria vola
fin sulla porta della scuola.
Sulla porta c’è il bidello,
che fischietta un ritornello,
poi con la faccia scura scura
prova la chiave nella serratura,
prova a suonare la campanella…
Bambino, prepara la cartella!
Autunno
Guillaume Apollinaire
Passano nella nebbia un contadino storto
e il suo bue,
lentamente, nella nebbia d’autunno
che nasconde i tuguri poveri e vergognosi.
E, mentre s’allontana, il contadino canta
una canzone triste dell’amore infedele,
che parla di un anello e d’un cuore spezzato.
Oh, l’autunno,
l’autunno ha sepolto l’estate!
Passano nella nebbia due figurine grigie.
Un tempo era d’estate
Vincenzo Cardarelli
Un tempo era d’estate,
era a quel fuoco, a quegli ardori,
che si destava la mia fantasia.
Inclino adesso all’autunno
dal colore che inebria,
amo la stanca stagione
che ha già vendemmiato.
Niente più mi somiglia,
nulla più mi consola,
di quest’aria che odora
di mosto e di vino,
di questo vecchio sole ottobrino
che splende sulle vigne
saccheggiate.

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